Your native language

عربي

Arabic

عربي

简体中文

Chinese

简体中文

Nederlands

Dutch

Nederlands

Français

French

Français

Deutsch

German

Deutsch

Italiano

Italian

Italiano

日本語

Japanese

日本語

한국인

Korean

한국인

Polski

Polish

Polski

Português

Portuguese

Português

Română

Romanian

Română

Русский

Russian

Русский

Español

Spanish

Español

Türk

Turkish

Türk

Українська

Ukrainian

Українська
User Avatar

Sound


Interface


Difficulty level


Accent



interface language

en

Lyrkit YouTube Lyrkit Instagram Lyrkit Facebook
Cookie policy   |   Support   |   FAQ
1
register / login
Lyrkit

donate

5$

Lyrkit

donate

10$

Lyrkit

donate

20$

Lyrkit

And/Or support me in social. networks:


Lyrkit YouTube Lyrkit Instagram Lyrkit Facebook
Pinguini Tattici Nucleari

Cancelleria

 

Cancelleria

(album: Il Re È Nudo - 2014)


Un sindacalista proclamò al telegiornale
Che le gomme avrebbero intrapreso uno sciopero nazionale
Inutile dirlo, alla notizia dell'assentarsi del boia
Le matite brindarono con gioia

Le biro, grandi cape, cercarono di mantenere allo stesso
Status sociale di prima le matite che però adesso
Intendevano abolire ogni classista distinzione
E ai loro cortei nelle piazze inneggiavano alla rivoluzione
Le biro trasalirono al solo pensiero che le matite
Potessero intaccare il loro potere o peggio prendersi le loro vite
E mobilitarono la stampa affinché le avversarie sociali
Venissero dipinte come eversive, controproducenti e sleali

Ma le matite volevano solo uguaglianza e libertà
Stessi diritti, stesse scuole, stessi autobus e cinema
Speravano che senza le gomme le loro richieste sarebbero state ascoltate
Perché sulla carta ora le loro parole non potevano più essere cancellate
E le stilografiche nei loro salotti di alta borghesia
Così come gli scotch e le graffette nelle strade di periferia
Imputavano alle matite la colpa di ogni problema
E così per ignorare la crisi il popolo ricorse a un anatema

Gli atti di violenza non tardarono a venire
Quando manca da mangiare solo l'odio si può ingerire
E una volta che le tavole furono imbastite
In città iniziarono a scorrere fiumi di grafite

E quando il gran consiglio delle biro deliberò lo sterminio totale
Delle matite in quanto esse causavano disordine sociale
I righelli, i pennarelli, le forbici e i temperini
Dismisero le vesti di osservatori e assunsero quelle di aguzzini
E poi le gomme annunciarono la fine della loro protesta
E si trovarono davanti una patria quanto mai grigia e mesta
Ed era troppo ormai, le gomme dovevano emigrare
Perché a cosa serve una gomma se non c'è rimasto niente da cancellare?

Nel libero stato di Cancelleria restarono solo le biro, che cantarono e festeggiarono per la vittoria
Ma com'è piccola, ma com'è fragile, ma com'è viscida e al contempo labile questa borghese morale ablatoria
Cantaron vittoria, rigonfie di boria, e dormiron tranquille nei loro morbidi letti
Almeno finché, almeno finché, almeno finché non arrivarono i bianchetti

done

Did you add all the unfamiliar words from this song?