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Ghemon

Quando Ascolto I Dischi

 

Quando Ascolto I Dischi

(album: Qualcosa Cambiera' - 2007)


E quando ascolto i dischi
Che mettevamo su, mi fa un male cane
Male... male...

Ancora non lo so qual'è la strada
Da prendere è un incrocio con l'obbligo di fermata allo stop
Come sto?! Male, perché cazzo dovrei mentire?!
Bene se chiedono gli altri, deboli qua non si può apparire
Ho scelto di restare un po' da solo con le mie cose
Solo che trovo siano poche
Quando due individui condividono tutto
E poi si allontanano il dolore non ammette palliativi
Ho distrutto ed ho costruito degli attimi positivi
Ma il brutto è che me li scordo nei momenti decisivi
Quando dovrei essere un uomo maturo
Rincorro i miei fantasmi più cattivi e mi snaturo
E proprio allora...

E quando ascolto i dischi
Che mettevamo su, mi fa un male cane
Male... male...

In Confusione come Monch e Prince Po
Per quanto Organizzata io la percepisco
O averci il mio tempismo di bruciare tutto con una cazzata
E mettere altri fallimenti al registro e poi non posso fare altrimenti
Quando capisco che ti faccio stare male
Non reagisco come il peggiore stronzo mai visto
Faccio analisi come gli intelligenti
Ma il finale è di quelli melensi...e io sto meglio se prego Cristo
Ed ho un senso di colpa in cui mi eclisso
Perché tu non sei la prima e il mio copione è quello fisso
Fisso il muro fisso nella mia memoria breve
Che devo smettere di pensare o impazzisco

E quando ascolto i dischi
Che mettevamo su, mi fa un male cane
Male... male...

Se non sbatti la testa nelle cose
Non imparerai come risolverle la vita starà sempre a riproportele
Se non tieni con cura le tue cose
Non darai valore a ciò che il cuore seppellisce con la polvere
Cerco di portare il male all'estremo
Finché non stremo sotto le molteplici incursioni dei miei demoni
E se ho scelto questa pausa è perché me la devo
La devo al mio passato di cui sono consapevole
Che quando ritorna mi frustra
Per ogni ferita sotto i colpi di questa frusta
Per ogni donna che ho incontrato
E perso in ciò che avevo immaginato demolito come il braccio di una ruspa

done

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