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Diodato

Alveari

 

Alveari

(album: Che Vita Meravigliosa - 2020)


Dio, quanta vita scorre
In questo ammasso di cemento
In questo strato immobile di cose
Tra le finestre e il centro

Di queste case che sembrano alveari
Sotto un cielo di piombo e d'argento
A ricordarci che tutto questo
Non potrà mai appartenere
All'universo

È tutto così folle
Questo continuo rincorrere il vento
Cercando di fermare
L'orgasmo labile di un appagamento

Fino a farsi prendere per stanchezza
Fino a rinunciare a ogni bellezza
Fino ad accontentarsi, raccontarsi una bugia
Per tenerezza

E poi cadere un giorno
Cadere un giorno e ricordarsi che
È tutto così fragile
Un equilibrio facile da perdere

Ma cadere non è inutile
Cadere non è inutile
Cadere è ritrovarsi, ricordarsi di nuovo
Dell'essenziale invisibile

E adesso guarda che cosa succede
Fuori da questo sputo di strade
Fuori da questo mondo perfetto
Che esiste solo se ignori, che esiste tutto il resto

Che fuori c'è la guerra
Non te ne accorgi più
Che sei anche tu un soldato
Che spari pure tu

Per poi cadere un giorno
Cadere un giorno e ricordarsi che
È tutto così fragile
Un equilibrio facile da perdere

Ma cadere non è inutile
Cadere non è inutile
Cadere è ritrovarsi, ricordarsi di nuovo
Dell'essenziale invisibile
Dell'essenziale invisibile

Ma io che parlo a fare
Che sono come te
Che fingo di capire
E poi non so capire

Io che parlo a fare
Che proprio come te
Mi perdo in questo niente
Chiuso in un alveare

Per poi cadere un giorno
Cadere un giorno e ricordarsi che
È tutto così fragile
Un equilibrio facile da perdere

Ma cadere non è inutile
Cadere non è inutile
Cadere è ritrovarsi, ricordarsi di nuovo
Dell'essenziale invisibile
Dell'essenziale invisibile

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