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Ghemon

Fuoriluogo Ovunque

 

Fuoriluogo Ovunque

(album: ORCHIdee - 2014)


Cappuccio in testa e giù dal taxi dove quasi dormivo
Ma sono schivo, quasi le sette, ancora l'alba e io scrivo
Dei graffi che lascio partendo e i baci che vorrei all'arrivo
Stringo gambi con spine e rami d'ulivo
Le valigie in giro e le promesse
Di portarle al mare un giorno prefestivo
Si vanno a fare fottere
E lo so che sto mentendo a me per primo
È il tipico comportamento passivo aggressivo
È la stessa storia ripetuta sempre
Faremo poi ma viviamo mentre
Solite feste piene di gente
Che cazzo ci trovano di divertente?
Copione fisso: mi presento tardi e so che
Ritorno in hotel prima del previsto
Impenetrabili gli occhi al soffitto
Nel buio pesto, zitto, rovisto

Lei mi chiama e sento la sua voce che esclama:
"Torna a casa da chi ti ama"
Lontana, con una nostalgia che mi sbrana
"Torna a casa da chi ti ama"

I ricordi che ho cancellato non li posso contare
Il mio lavoro tiene lontane le persone care
Ed è singolare che non riesca più a pensare al singolare
Non sono poi egoista come appare
Fuori guardo il mondo dietro a un oblò o dai finestrini
Adesso un'orchidea ha preso il posto dei coinquilini
Arrivi a trent'anni ma poi vai in crisi, acquisti sicurezza
Ma il portafogli è pieno di scontrini
Check in, check out, c'è più disincanto
Nel raccontare storie sul palco quando canto
Se mi ricordo come mi chiamo è già tanto
Sennò guardo il nome in alto sulla carta d'imbarco
Ma ogni giorno qui è un esame
E mi sta stretto come i jeans di un denim designer
Rotaie, catrame, voglio poter stare con lei, okay? Amen

Lei mi chiama e sento la sua voce che esclama:
"Torna a casa da chi ti ama"
Lontana, con una nostalgia che mi sbrana
"Torna a casa da chi ti ama"

klaar

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