Your native language

عربي

Arabic

عربي

简体中文

Chinese

简体中文

Nederlands

Dutch

Nederlands

Français

French

Français

Deutsch

German

Deutsch

Italiano

Italian

Italiano

日本語

Japanese

日本語

한국인

Korean

한국인

Polski

Polish

Polski

Português

Portuguese

Português

Română

Romanian

Română

Русский

Russian

Русский

Español

Spanish

Español

Türk

Turkish

Türk

Українська

Ukrainian

Українська
User Avatar

Sunet


Interfață


Nivel de dificultate


Accent



limbajul interfeței

ro

Lyrkit YouTube Lyrkit Instagram Lyrkit Facebook
1
înregistrare/autentificare
Lyrkit

Donează

5$

Lyrkit

Donează

10$

Lyrkit

Donează

20$

Lyrkit

Și/sau susține-mă în social. retelelor:


Lyrkit YouTube Lyrkit Instagram Lyrkit Facebook
Francesco De Gregori

Un Guanto

 

Un Guanto

(album: Prendere E Lasciare - 1996)


Un guanto precipitò da una mano desiderata
A toccare il pavimento del mondo in una pista affollata
Un gentiluomo, un infedele lo seguì con lo sguardo
E stava quasi per raggiungerlo
Ma già troppo in ritardo
E stava quasi per raggiungerlo
Ma troppo in ritardo
Era scomparsa quella mano
E tutta la compagnia
E chissà se era mai esistita
Era scomparsa quella mano
E restava la nostalgia
E il guanto e la sua padrona scivolavano via
E il guanto e la sua padrona pattinavano via

Sotto un albero senza fiori si struggeva l'amore amato
Il guanto era a pochi passi
Irraggiungibile e consumato
In quella grande tempesta d'erba
Non era estate primavera
E non sembrava nemmeno autunno però l'inverno non esisteva
E non sembrava nemmeno autunno perché l'inverno non esisteva
Quando un uomo da una piccola barca
Con un mezzo marinaio
Vide qualcosa biancheggiare
Un uomo da una piccola barca
Sporgendosi sul mare
Era il guanto che rischiava di annegare
Era il guanto che rischiava di affondare

Fu un trionfo di conghiglie un omaggio di fiori
Per il guanto restituito alla banalità dei cuori
Ad una spiaggia senza sabbia
A una passione intravista
Ad una gabbia senza chiave
Ad una stanza senza vista
Ad una gabbia senza chiave
Ad una vita senza vista
E intanto milioni di rose
Rifluivano sul bagnasciuga
E chissà se si può capire
Che milioni di rose non profumano mica
Se non sono i tuoi fiori a fiorire
Se i tuoi occhi non mi fanno più dormire

Era una notte di quel brutto giorno
I guanti erano sconfinati
Come l'incubo di un assassino o i desideri dei condannati
Dietro al guanto maggiore la luna era crescente
E piccoli guanti risalivano la corrente
E piccoli guanti risalivano la corrente
Fino al Capo dei sogni e alla riva
Del letto dell'innocente che dormiva
Un mostro sconosciuto
Osservava non osservato
Sopra a un tavolo il guanto incriminato
Sopra al tavolo un guanto immacolato

E il guanto fu rapito in una notte d'inchiostro
Da quel mistero chiamato amore
Da quell'amore che sembrava un mostro
Inutilmente due nude mani
Si protesero a trattenerlo
Il guanto era già nascosto dove nessuno può più vederlo
Il guanto era già lontano quanto nessuno può più saperlo
Oltre la pista di pattinaggio
E le passioni al di festa
E le onde di tutti i mari
E il trionfo nella tempesta
E le rose nella schiuma
Il guanto era volato più alto della luna
Il guanto era volato più leggero di una piuma
Oltre il luogo e all'azione e al tempo consentito
E all'amore e alle sue pene
Il guanto si era già posato in quel quadro infinito
Dove Psiche e Cupido governano insieme
Dove Psiche e Cupido sorridono insieme

Terminat

Ai adăugat toate cuvintele necunoscute din această melodie?